Sigaretta elettronica
La crescente diffusione delle sigarette elettroniche (sig-e) comporta la disponibilità sul mercato di preparati contenenti varie concentrazioni di nicotina, generalmente comprese tra 6 e 26 mg/ml.
Questa sostanza è rapidamente assorbita attraverso cute, alveoli, e le mucose della bocca, del faringe e del tratto gastrointestinale.
In sovradosaggio, la nicotina può causare intossicazione acuta la cui gravità è dose dipendente.
Il quadro clinico esordisce generalmente con iperventilazione, cui seguono euforia, nausea, salivazione, vomito e diarrea, sudorazione fredda, tachicardia e ipertensione; nei casi più gravi può evolvere in convulsioni e compromissione dell’attività respiratoria fino al suo arresto.
Nel bambino di età inferiore ad 1 anno, l’ingestione di 1 mg già può dare sintomi di intossicazione acuta.
Quindi attenzione:
- il liquido e la sigaretta elettronica in uso nei flaconi originali non deve essere lasciato alla portata dei bambini;
- Non confondere le confezioni contenenti la nicotina da utilizzare con la sigaretta elettronica con farmaci: tenerli ben separati.
- non utilizzare la sigaretta elettronica in posizione sdraiata: il liquido può finire in bocca;
- se durante l’uso si manifestano sintomi quali palpitazioni, disturbi respiratori, senso di mancamento o altro, consultare subito un centro antiveleni (CAV di Milano Ospedale Niguarda Ca’Granda: tel. 0266101029)
Che cos’è la sigaretta elettronica?
La sigaretta elettronica (e-cig) è un dispositivo concepito per simulare e sostituire, nell'utilizzo e nell'aspetto, i sistemi tradizionali per fumare derivati del tabacco, come sigarette o sigari.
Le e-cig contengono una quantità variabile di nicotina, racchiusa nelle apposite cartucce congiuntamente ad una miscela chimica composta da acqua, glicole propilenico, glicerolo ed altre sostanze (solitamente aromatizzanti).
Tale miscela è fatta vaporizzare, passando dallo stato liquido a quello di vapore, per effetto del calore.
Le singole cartucce contengono, in genere, tra 6 e 24 mg di nicotina. Alcuni modelli possono esserne privi e rilasciare solo un vapore aromatizzato.
Che componenti ha la sigaretta elettronica?
I componenti più comuni includono: una soluzione liquida, una cartuccia, un atomizzatore (vaporizzatore) ed una fonte di alimentazione (batteria ricaricabile e circuito elettronico interno).
Molte sigarette elettroniche sono composte di parti sostituibili, mentre i dispositivi monouso combinano tutti i componenti in una singola parte che viene eliminata quando il liquido contenuto si esaurisce.
Cartuccia: generalmente funge da serbatoio di liquido e da filtro.
La soluzione racchiusa nella cartuccia può contenere diverse concentrazioni di nicotina (alte, medie, basse o assenti). Inoltre, sono disponibili molteplici aromi che simulano il sapore del tabacco o riproducono un'ampia gamma di gusti (esempio: menta). La cartuccia è progettata per consentire il passaggio del liquido nell'atomizzatore e successivamente il vapore alla bocca dell'utente. Quando il liquido è esaurito, gli utenti stessi possono ricaricare o sostituire la cartuccia. Una ricarica è equivalente a circa 7-25 sigarette normali, a seconda del contenuto di nicotina, ma la sua durata dipende ovviamente dalla modalità di utilizzo del dispositivo.
Atomizzatore: è il componente principale della sigaretta elettronica.
Si compone generalmente di un piccolo elemento riscaldante responsabile della vaporizzazione del liquido.
Batteria: la maggior parte dei dispositivi portatili contiene una batteria ricaricabile, che è il più grande componente della sigaretta elettronica.
La batteria può contenere un sensore di flusso elettronico che viene attivato dall'inspirazione dell'utilizzatore attraverso il dispositivo; altri modelli, invece, utilizzano un pulsante di alimentazione che deve essere premuto durante il funzionamento. Può anche essere impiegato un LED per indicare l'attivazione. Alcuni produttori offrono anche una ricarica portatile a forma di pacchetto di sigarette contenente una batteria più grande.
I dispositivi possono disporre di funzionalità aggiuntive e del supporto di una vasta gamma di batterie interne, accessori ed atomizzatori.
Come funziona la sigaretta elettronica?
L'atomizzatore riscalda una soluzione liquida contenente percentuali variabili (a seconda del modello) di nicotina, aromi ed altri prodotti chimici; per effetto del calore, tale miscela viene trasformata in vapore, il quale, una volta inalato dall'utilizzatore, consente di provare una sensazione simile a quella associata all'uso delle sigarette o di altri metodi tradizionali per fumare il tabacco.
L'utente inala attraverso il filtro.
Il flusso d'aria aziona un sensore presente nella batteria, che così viene attivata.
Il vaporizzatore riscalda la soluzione liquida contenuta nella cartuccia.
Contemporaneamente, si attiva un led all'estremità della sigaretta elettronica che simula il colore della combustione della sigaretta convenzionale.
L'utente ottiene uno sbuffo di gas caldo, che inala come fosse fumo di tabacco.
Durante l'espirazione, il vapore, grazie alla presenza del glicole propilenico (PEG), simula la sensazione visiva che si ottiene fumando le sigarette tradizionali.
Il vapore emesso dal dispositivo si disperde rapidamente.
Che vantaggi ha per la nostra salute la sigaretta elettronica?
L'assoluta sicurezza delle sigarette elettroniche non è ancora stata scientificamente dimostrata, e non mancano studi preliminari che dimostrano il contrario.
Ad ogni modo, è ipotizzabile che questi prodotti presentino meno effetti tossici rispetto a sigari, sigarette e simili.
Tuttavia, le conferme cliniche sono insufficienti per trarre conclusioni definitive, anche se alcune prove sperimentali sono promettenti e suggeriscono che questi dispositivi sembrano più sicuri rispetto alle sigarette tradizionali.
Generalmente, le sigarette elettroniche paiono apportare meno nicotina rispetto al fumo di tabacco.
Il più importante fattore di rischio per il tumore del polmone è rappresentato dal fumo di sigaretta (e questo vale anche per il fumo passivo). Ciò significa che più si è fumato (o più fumo si è respirato nella vita), maggiore è la probabilità di ammalarsi.
Solo in Italia vi sono ogni anno 37.000 nuovi casi di tumore del polmone, che è responsabile di 30.000 morti l'anno. La percentuale di decessi per tumore del polmone dovuti al fumo di sigaretta è circa il 90% negli uomini e il 70% nelle donne.
Nella sigaretta elettronica, non essendo presente la combustione verrebbero a mancare i residui tossici dovuti a questo processo (catrame, idrocarburi policiclici aromatici ecc.), quindi le sigarette elettroniche sono probabilmente più sicure dei prodotti tradizionali utilizzati per inalare il fumo.
Le sigarette elettroniche sono spesso pubblicizzate come prodotti sostitutivi ed alternativi al tabacco o come dispositivi per smettere di fumare.
Le diverse strategie di marketing relative alla sigaretta elettronica sottolineano diversi (presunti) vantaggi:
* Per i fumatori che non intendono smettere di fumare tabacco, la sigaretta elettronica rappresenta un modo per riuscire a "fumare" anche in ambienti dove vige un divieto per il fumo convenzionale, come aerei, ristoranti e luoghi di lavoro: attualmente non più permesso.
* Per i fumatori che non vogliono/riescono a rinunciare alla dipendenza da nicotina alcuni studi suggeriscono che il passaggio alla sigaretta elettronica riduce il potenziale danno attribuibile a questa loro abitudine.
* Per le persone che vogliono smettere, alcuni suggeriscono che le sigarette elettroniche possono aiutare nella transizione da fumatori a non fumatori.
Tuttavia, i benefici per la salute associati a queste affermazioni possono essere basati su informazioni inesatte, incomplete o fuorvianti.
Nel luglio 2013, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha preso posizione in merito, dichiarando che non sono ancora stati condotti studi rigorosi per determinare se le sigarette elettroniche sono realmente efficaci per aiutare le persone a smettere di fumare.
Anche se il "fumo" artificiale delle sigarette elettroniche sembra contenere meno tossine rispetto a quelle presenti nel fumo di sigarette tradizionali, l'impatto sulla salute a lungo termine deve essere ancora approfondito.
Che tossicità ha la sigaretta elettronica?
La Food and Drug Administration (FDA) ha messo in dubbio la sicurezza di questi prodotti dopo aver rilevato quantità di nicotina diverse rispetto a quanto dichiarato, e tracce di sostanze chimiche tossiche tra cui noti componenti cancerogeni (come le nitrosammine) in campioni di due marche molto popolari. Ciò ha indotto la FDA ad emettere un avvertimento sui potenziali rischi per la salute associati alle sigarette elettroniche.
La nicotina inalata, ingerita o posta a diretto contatto con la pelle, può essere particolarmente pericolosa per la salute e la sicurezza di alcune categorie di persone, come i bambini, i giovani, le donne incinte o che allattano, i soggetti con malattie cardiache e gli anziani.
Le sigarette elettroniche, le loro cartucce contenenti nicotina e gli accessori di ricarica devono essere tenuti fuori dalla portata dei bambini, per scongiurare il rischio di soffocamento o avvelenamento da uso improprio in età infantile.
Poiché le sigarette elettroniche non generano fumo mediante la combustione del tabacco, il loro uso è comunemente ritenuto più sicuro da parte dei consumatori. Tuttavia, i prodotti chimici utilizzati nelle sigarette elettroniche non sono stati pienamente studiati e regolamentati.
La sperimentazione di alcuni di questi prodotti suggerisce la presenza di sostanze chimiche tossiche.
Negli USA la FDA ha analizzato gli ingredienti in un piccolo campione di cartucce di due marchi leader di sigarette elettroniche.
In un campione, le analisi hanno rilevato glicole dietilenico, una sostanza chimica tossica per gli esseri umani, utilizzata solitamente come additivo per i liquidi antigelo.
In molti altri campioni, le analisi hanno rilevato sostanze cancerogene, tra cui nitrosammine specifiche del tabacco (TSNAs) e formaldeide.
Infine, le analisi hanno rilevato nicotina in alcune cartucce dichiarate esenti dalla sostanza.
In Italia sono state intercettate partite di ricariche per sigarette elettroniche contenenti benzene. Acroleina e formaldeide sono altre sostanze rilevate che destano preoccupazione.
Recentemente anche residui di metalli pesanti sono stati rilevati in campioni di liquidi di ricarica per sigarette elettroniche.
Cromo, arsenico, cadmio, piombo e altri metalli pesanti, tossici o cancerogeni, sono stati rilevati in sei liquidi per sigarette elettroniche che il settimanale il Salvagente ha fatto analizzare dal dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli.
I valori sembrerebbero molto elevati, in special modo in un campione, nel quale la concentrazione di arsenico sarebbe più elevata di quella ammessa nell’acqua potabile.
E' presumibile che in futuro - grazie alla regolamentazione e alla stretta sorveglianza sui processi produttivi, unitamente all'uso di sostanze chimiche e materiali più sicuri per la salute del consumatore - le sigarette elettroniche divengano un'alternativa sempre più sicura al fumo di tabacco. Nel frattempo è buona regola diffidare dai prodotti più economici ed evitare di approvvigionarsi di sigarette elettroniche e/o ricariche tramite canali a rischio (mercatini, siti internet ecc.).
Mancando dati certi sull'efficacia e la sicurezza della sigaretta elettronica, fino a quando non si svolgeranno studi indipendenti a medio e lungo termine, non sarà possibile prendere una netta posizione in merito ai suoi effetti sulla salute. Nel frattempo, a scopo cautelativo, le sigarette elettroniche dovrebbero essere evitate perlomeno dai giovani e dalle donne in gravidanza.
I benefici ed i possibili rischi associati a questi dispositivi sono molto discussi in termini di sicurezza, efficacia e qualità accettabile.
A causa della relativa novità della tecnologia, delle leggi relative al tabacco e delle politiche di somministrazione dei farmaci, le indagini sulla salute pubblica e le leggi che regolano la vendita e l'uso della sigaretta elettronica attualmente sono oggetto di accesi dibattiti in molti Paesi, inclusa l'Italia.
Secondo l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) le sigarette elettroniche dovrebbero essere considerate medicinali e proibite ai minori di 18 anni, mentre la sicurezza di quelle prive di nicotina deve essere ancora approfondita.
In particolare è indispensabile definire le quantità di nicotina, unica sostanza farmacologicamente attiva tra quelle presenti nelle cartucce di ricarica, in quanto anche se riportata tra gli ingredienti come "conforme alla Farmacopea internazionale" da alcuni controlli non risulta esserlo. E tutto ciò che contiene materie prime farmacologicamente attive dovrebbe essere considerato farmaco e regolamentato secondo la Direttiva 2001/83/CE del D.L.vo 219/2006 concernente i prodotti medicinali. L'Agenzia considera, inoltre, indispensabile stabilire delle specifiche qualitative minime per il dispositivo, poiché le sostanze inalate variano non solo in base al liquido inserito, ma anche alla composizione del materiale plastico e alla temperatura raggiunta dal dispositivo stesso: basti pensare alla possibile produzione di ftalati come residui della combustione e che le particelle che si formano penetrano negli alveoli polmonari raggiungendo livelli di profondità sempre maggiori a seconda delle loro dimensioni.
Anche le e-cig prive di nicotina potrebbero provocare problemi di sicurezza: per i prodotti della combustione e anche per lo stimolo verso comportamenti che possono riattivare e/o incrementare l'abitudine al fumo e favorire l'utilizzo del dispositivo come nuova via di assunzione di sostanze da abuso.
Tuttavia l'AIFA ritiene che, rispetto alle sigarette classiche, quelle elettroniche, se opportunamente regolamentate, rappresentino un rischio minore per la salute qualora utilizzate per la disassuefazione medica del fumo.
Ci sono rischi riguardo il fumo passivo di sigaretta elettronica?
Occorre cautela per quanto riguarda il fumo passivo. E' giusto che ci sia prudenza nell'uso di queste sigarette negli ambienti chiusi finché non siano disponibili dati sicuri della loro assoluta innocuità. Un conto è il singolo che fuma e si autoespone a questo inquinante, altro è chi si ritrova involontariamente a respirarne i vapori.
I CAV hanno evidenziato rischi per i bambini che vivono con utilizzatori di sigaretta elettronica?
Nei derivati del tabacco, la nicotina è la principale sostanza chimica che in quantità eccessive può risultare tossica se assunta in quantità superiori a 0,5-1mg/kg.
La concentrazione di nicotina contenuta nelle cartucce può quindi rappresentare un serio rischio di l'avvelenamento soprattutto nei bambini.
Solo nel 2013 sono stati oltre 1.300 i casi negli USA di avvelenamento da nicotina liquida, fra cui si sono registrati oltre 300 casi gravi ed un decesso. Fra le principali vittime ci sono bambini di età inferiore a 4 anni, che spesso per sbaglio si trovano ad ingerire queste sostanze, a volte anche in grande quantità, dai dispositivi di ricarica.
In Italia a partire dal 2010 il CAV di Milano ha ricevuto circa 300 richieste di consulenza relativa ad esposizioni a sigaretta elettronica dal territorio nazionale. Emergono, dalla casistica analizzata, ripetuti casi di errore terapeutico (26 casi), ovvero utilizzo del liquido delle ricariche della sigaretta elettronica, come se si trattasse di un farmaco in quanto le confezioni delle ricariche assomigliano molto ai contenitori di alcuni farmaci in gocce: questo evento espone a un pericolo inutile e merita una attenta valutazione non solo degli utilizzatori delle sigarette elettroniche, ma soprattutto degli organi deputati alla sorveglianza della sicurezza dei prodotti chimici.
I liquidi incriminati vanno quindi considerati come veri e propri agenti tossici, pericolosi anche in piccole quantità.
Se assorbiti attraverso la pelle o ingeriti, queste sostanze (contenenti oltre alla nicotina anche solventi e aromi vari, da quello della fragola al cioccolato, particolarmente attraenti per i più piccoli) possono causare vomito e convulsioni.
Come rischio immediato la nicotina liquida è molto più pericolosa di quella contenuta nel tabacco perché è assorbita più velocemente dal organismo.
A volte il pericolo derivante dal lasciare in giro per casa questi liquidi non è neanche avvertito dai genitori, che si accorgono del potenziale tossico dei liquidi solo quando i bambini cominciano a vomitare.
La quantità ingerita in grado di causare problemi dipende dalla concentrazione di nicotina nei liquidi; la maggior parte è compresa tra l’1,8% e il 2,4%. e a queste concentrazioni possono essere raramente letali per i bambini, ma a concentrazioni più elevate, come 7% - 10% (facilmente acquistabili su internet con l’e-commerce), possono esserlo anche in piccole quantità.
Ecco perché regolamentazioni quali sicurezza sugli standard di produzione (soprattutto per i prodotti importati), chiusure di sicurezza a prova di bambino sui contenitori ed etichette di avvertimento sono altamente auspicabili.
Qual è la normativa attuale in vigore in Italia riguardo la sigaretta elettronica?
Il nostro Paese ha una propria regolamentazione circa i liquidi delle sigarette elettroniche dal 2010 che detta in maniera chiara le disposizioni da seguire per la commercializzazione in Italia.
Nel febbraio 2010 il Ministero della Sanità italiano, con nota protocollata DGPREV 0006710-P-11/02/2010, relativa all'etichettatura di preparati contenenti nicotina e sostanze pericolose (riportate nelle direttive 2001/95/CE e 1999/45/CE, adottate con Dlg 52/97) in base ai criteri richiesti dal DM del 28 aprile 1997 e suoi aggiornamenti, ha chiesto a tutti i produttori di sigarette elettroniche di evidenziare su tutti i prodotti, la concentrazione di nicotina e, in caso di sua presenza, di apporre i necessari simboli di tossicità. È stato inoltre richiesto di evidenziare la frase "Tenere lontano dalla portata dei bambini" su tutti i prodotti posti in vendita.
Con Ordinanza del Ministro della Salute 4 agosto 2011 (G.U. Serie Generale n. 232 del 5 ottobre 2011) è stato disposto il divieto di vendita a soggetti minori di anni 16 di sigarette elettroniche contenenti nicotina. Il 28 settembre 2012 (G.U. Serie Generale, n. 248 del 23 ottobre 2012) il ministro Balduzzi ha prorogato il divieto di fumo per i minori di anni 18. Con il DL 76/2013 (Lavoro – IVA).
Per ora quindi i liquidi delle sigarette elettroniche sono considerati come prodotti di libera vendita e devono avere solo il marchio Ce. Quelli che contengono nicotina, in Italia, sono vietati ai minori di 16 anni.
I flaconi prodotti in Italia e regolarmente in commercio nel nostro paese devono essere:
1. dotati di chiusura di sicurezza a prova di bambino;
2. devono riportare le avvertenza di rischio tanto sulle etichette quanto sui foglietti illustrativi;
3. devono riportare tutte le indicazioni utili per un uso consapevole della sigaretta elettronica.